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La Storia

La Fattoria Ricudda si trova lungo un percorso secondario dell’antica Via Francigena, che anticamente veniva percorsa dai pellegrini che dalla Francia si recavano a Roma e dal crinale di Castellina in Chianti scendevano in direzione dei tracciati principali della Val D’Elsa. Prende il nome dal Francese Coude/Couder/Recoude, che ha il significato di “gomito, curvatura”. Il nome del podere è dunque riconducibile alla conformazione “a gomito” dei terreni della Fattoria. Il primo proprietario noto del podere è Bartolomeo di Grazia, cittadino fiorentino che avviò l’attività produttiva nella seconda metà del 1300. Nel 1427, con la redazione del primo, grande Catasto fiorentino, fu documentato nel Prospetto delle raccolte di parte padronale che la Fattoria di Ricudda produceva grano, olio, vino e carne suina. Successivamente il podere fu più volte diviso, venduto, in parte fu annesso alla confinante proprietà degli Squarcialupi, una delle più potenti famiglie del Chianti. Nei secoli seguenti fu gestito da varie famiglie, spesso numerose, che occupavano l’intera casa colonica. Nel 1875 l’intero fondo fu riunito sotto la proprietà di don Giovanni Giovannoni e rimase ai suoi eredi fino al 1943, per essere comprato poco dopo dalla famiglia Falassi. Nel 2016 Ricudda è stata acquisita dalle famiglie Bojola – Australi, con l’obiettivo di valorizzare l’azienda ed i suoi prodotti. Da un punto di vista agronomico, la posizione del podere lo rende decisamente interessante, con terreni esposti a Sud, ricchi di scheletro e sabbie di galestro. Tali caratteristiche li rendono particolarmente vocati alla viticoltura di qualità, perciò la prima scelta dei nuovi proprietari è stata quella di investire sulla produzione di vini biologici di alta qualità, reimpiantando i vigneti a Sangiovese e Canaiolo, da vinificare in purezza. La superficie vitata ad oggi ammonta a 6,5 ha.

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